Il rapporto tra Cultura e Democrazia: il report di Ravello Lab 2022

Il rapporto tra Cultura e Democrazia: il report di Ravello Lab 2022

News19/10/2022

Nella realtà di oggi è sempre più evidente la dicotomia tra due mondi: quello in difficoltà di istituzioni come accademie statali e conservatori e quello attrattivo e ormai gran parte in mano alla finanza internazionale delle accademie private regolarmente riconosciute. Queste ultime stanno diventando oggetto di grandi investimenti da parte di fondi internazionali, portando alla rinuncia di un asset strategico per il paese e alla perdita del collegamento con le competenze e la formazione, consegnandole in mano loro e impoverendo la genesi del processo creativo tra un’impresa e un’istituzione formativa, ciò che crea il vero elemento di ricchezza.

Valore Italia, in risposta a questo propone un grande progetto con un orizzonte temporale di dieci anni, coordinato dal Ministero della Cultura, di messa in sicurezza di tutto il patrimonio storico architettonico culturale italiano, un progetto che si incardina concettualmente nell’ambito della cosiddetta “conservazione programmata” e che interessi il Paese nel suo complesso. Un progetto che abbia una visione di lungo periodo (almeno 30 anni) e che, insieme ad altri tipi di transizione (quella verde per. esempio), modelli il futuro del nostro Paese su valori che riteniamo fondamentali (identità dei vari territori, bellezza del paesaggio).

 

Il progetto si propone di sviluppare i seguenti punti:

  • PROGRAMMARE SIGNIFICA TUTELARE

Proponiamo un grande progetto con un orizzonte temporale di dieci anni, coordinato dal Ministero della Cultura, di messa in sicurezza di tutto il patrimonio storico architettonico culturale italiano, un progetto che si incardina concettualmente nell’ambito della cosiddetta “conservazione programmata” e che interessi il Paese nel suo complesso. Un progetto che abbia una visione di lungo periodo (almeno 30 anni) e che, insieme ad altri tipi di transizione (quella verde per esempio), modelli il futuro del nostro Paese su valori che riteniamo fondamentali (identità dei vari territori, bellezza del paesaggio…).

 

  • TUTELARE LA FORMAZIONE MADE IN ITALY

La difesa della italianità della filiera formativa che concerne la creatività e i beni culturali, significa difendere il made in Italy e, più generale, lo sviluppo del nostro Paese. Oggi la quasi totalità delle accademie private che si occupano di arte contemporanea, design, fashion sono state acquistate da grandi gruppi stranieri. Il che non pone dubbi circa la libertà di impresa, ma pone questioni sulla lungimiranza del nostro Paese, incapace di difendere settori strategici come quello del Made in Italy. La creatività, che è una delle virtù riconosciute agli italiani, viene stimolata anche attraverso una adeguata formazione che quanto più è radicata in termini storico- antropologici tanto più è efficace e in grado di generare ulteriore senso. Svendere i propri percorsi formativi significa svendere il futuro del Paese.

 

  • FARE IMPRESA È FARE CULTURA

Un grande progetto di valorizzazione del patrimonio culturale che preveda il coinvolgimento dei privati e soprattutto delle imprese private. Il coinvolgimento dei privati nella valorizzazione dei beni culturali pubblici (musei, teatri, biblioteche…) deve essere ripensato alla luce della crisi post pandemica. L’attuale ruolo ancillare dei privati nella valorizzazione dei beni culturali limita le possibilità di liberare energia in un settore strategico per il nostro Paese, come quello della cultura. È necessario scardinare il pensiero che considera l’impresa privata incapace o inadeguata a valorizzare il patrimonio culturale.

 

  • MENO TASSE SULLA CULTURA

È necessaria un’importante riforma fiscale che, da un lato, permetta la detraibilità delle spese culturali (si prenda ad esempio il caso delle spese mediche) e, dall’altra, l’abbassamento dell’Iva sulla vendita delle opere d’arte contemporanea e in generale sui prodotti di cultura, al pari dell’iva agevolata per la vendita di libri.

 

  • ART BONUS / Per tutti da tutti

Estensione dell’Art Bonus agli istituti e fondazioni private, poiché oggi è previsto solo per enti pubblici. Ampliamento dell’Art Bonus oltre la misura del 65% di credito fiscale.

 

  • FONDO CULTURA

Costituzione di un fondo cultura per l’innovazione tecnologica delle imprese culturali, con il coinvolgimento di Cdp.

 

  • LETTURA E LETTORI

Sul modello proposto da Fondazione Cariplo, si può immaginare un sostegno permanente al libro e alla lettura considerando che la lettura favorisce l’accrescimento personale, l’apprendimento e l’autoformazione e, quindi, promuove non solo il benessere degli individui ma anche la loro inclusione culturale, sociale ed economica, soprattutto in ragione del fatto che in Italia la propensione alla lettura è largamente inferiore rispetto al resto d’Europa.

 

  • CREATIVITÀ GIOVANE

Si propone di istituire o di facilitare l’istituzione di una rete di residenze di artista nei borghi da ripopolare oppure nei luoghi dismessi delle grandi città, essendo che soprattutto i giovani artisti hanno difficoltà a pagare uno studio in cui lavorare ed invece potrebbero essere una risorsa di nuova creatività ed energia. Si propone di aprire una serie di spazi espositivi (sul modello kunsthalle) in cui dare la possibilità ai giovani di esporre con più facilità, superando le barriere dei musei del contemporaneo che per necessità esprimono linee culturali ed estetiche ben precise. Si propone di riattivare ed estendere (per es alle opere infrastrutturali) la cosiddetta legge “Due percento”, ancora in vigore dal 1949, che prevede per ogni nuovo edificio pubblico costruito sul territorio italiano (tribunali, stazioni, parchi, etc,), una quota dell’importo complessivo dei lavori – il 2% appunto – che venga destinato all’abbellimento del nuovo edificio con opere di artisti contemporanei, realizzate ad hoc.